Sardi Milano: Closer Encounters tour

Natural born entertainer. L'unica definizione possibile per un personaggio (nel vero senso della parola) capace di intrattenere 70.000 persone in una torrida serata milanese. Il termomentro segnava 42 gradi prima dell'ingresso nello stadio San Siro, gremito di fans. Un bel colpo d'occhio per uno che come me, non aveva mai visto il "monumento al calcio" della capitale lombarda.

L'attesa si fa sempre più frenetica, quando le luci sul palco, illuminandosi ritmicamente, scandiscono i colpi di chitarra elettrica. Da una botola sul palco esce lui: circondato da getti di vapore, con le movenze degne del miglior Elvis, sfodera la voce intonando "Radio", canzone non tra le più popolari, seguita da "Rock Dj".

La folla è incontenibile: tutti saltano e ballano cantando "Seven nation army" (il famoso motivetto ipnotico) e Robbie, animale (di razza) da palco, fa un cenno alla band per seguire il coro con gli strumenti. E' il delirio. Lui, da attore consumato, si mostra incredulo e ringrazia il pubblico per averlo invitato alla festa. Da questo momento in poi, il famoso "po po po po", si impadronirà di ogni pausa tra un brano e l'altro e, la festa per la vittoria dei mondiali di calcio diventerà il leit motive della serata, che il nostro amico cavalcherà con tricolore sulle spalle, occhiali coi colori della bandiera italiana, fino ad esplodere in un coro globale "Ciampioni del mondo".

Il concerto prosegue con brani dell'ultimo album (Sin, Sin, Sin; Trippin; etc), successi del passato (Let me entertain you; Come Undone; Kids, etc), ballate (Make me pure, Back for good; etc), il tutto intervallato da battute, balletti, palleggi, "shit", per chiudersi con Angels, nel delirio più assoluto.

Qualche nota dolente: il prezzo dell'acqua e il nuovo singolo (anteprima assoluta) interamente sponsorizzato dalla Adidas. Ma si sa, lo show biz è anche questo.