30 agosto 2006
Questa tassa era talmente importante che si sono dimenticati di riscuoterla. Complimenti, il "Continente" applaude divertito.
29 agosto 2006
Cose buone dalla Sardegna: Bed & Breakfast "Da Rosa"
Quest'estate sono stato a Cabras per la "Sagra della Bottarga". Ho trascorso la notte tra il 18 e il 19 agosto al Bed & Breakfast "Da Rosa" situato nella medesima località. Ecco la mia impressione:
1) Accoglienza: i padroni di casa sono molto cordiali e prodighi di ottime informazioni sul luogo (grazie a loro ho scoperto la carne del bue rosso, divorata nell'omonimo ristorante di Seneghe);
2) Alloggio: molto pulito e confortevole. Ogni camera ha un bagno proprio, funzionale e anch'esso pulito (che non guasta mai);
3) Colazione: ricca e ci sono anche i cornetti caldi ;-)
4) Prezzi: decisamente bassi (soprattutto in linea con la qualità espressa dal posto).
Unica nota dolente, la via del B&B è di nuova costruzione e il mio navigatore ha avuto problemi di reperimento. E' anche vero che Cabras non è grande come New York e che, anche grazie alle indicazioni degli abitanti del luogo (a proposito, come si chiamano?) abbiamo trovato subito la via.
1) Accoglienza: i padroni di casa sono molto cordiali e prodighi di ottime informazioni sul luogo (grazie a loro ho scoperto la carne del bue rosso, divorata nell'omonimo ristorante di Seneghe);
2) Alloggio: molto pulito e confortevole. Ogni camera ha un bagno proprio, funzionale e anch'esso pulito (che non guasta mai);
3) Colazione: ricca e ci sono anche i cornetti caldi ;-)
4) Prezzi: decisamente bassi (soprattutto in linea con la qualità espressa dal posto).
Unica nota dolente, la via del B&B è di nuova costruzione e il mio navigatore ha avuto problemi di reperimento. E' anche vero che Cabras non è grande come New York e che, anche grazie alle indicazioni degli abitanti del luogo (a proposito, come si chiamano?) abbiamo trovato subito la via.
28 agosto 2006
Sardi Milano: Ne ho (già) pieni i polmoni
Domanda: come far durare gli effetti benefici delle vacanze il più a lungo possibile (o almeno fino al prossimo we)?
Milano oggi si presenta con un bel sole coperto dalle nuvole, come se fossimo già in autunno. Le persone si possono dividere in due categorie:
1) Quelli che presentano un'espressione ebete, forse ancora sotto l'effetto da stordimento del sole;
2) Quelli che presentano un'espressiona allucinata, forse per mancanza del sole.
Per il resto, cosa dire? L'aria già presenta quel suo caratteristico odore di smog che tanto mi mancava. Mentre le strade pullulano di automobili guidate da persone incattivite dal ritorno, il bus era semideserto.
Risposta alla domanda d'apertura: non lo so. Per ora mi limito a riattaccare il cavo della connessione che, come una moderna flebo, ci nutrirà fino alle prossime vacanze. Che tristezza.
Milano oggi si presenta con un bel sole coperto dalle nuvole, come se fossimo già in autunno. Le persone si possono dividere in due categorie:
1) Quelli che presentano un'espressione ebete, forse ancora sotto l'effetto da stordimento del sole;
2) Quelli che presentano un'espressiona allucinata, forse per mancanza del sole.
Per il resto, cosa dire? L'aria già presenta quel suo caratteristico odore di smog che tanto mi mancava. Mentre le strade pullulano di automobili guidate da persone incattivite dal ritorno, il bus era semideserto.
Risposta alla domanda d'apertura: non lo so. Per ora mi limito a riattaccare il cavo della connessione che, come una moderna flebo, ci nutrirà fino alle prossime vacanze. Che tristezza.
26 agosto 2006
Sardi Fuori (dalle scatole): Ai miei tempi
Altro giro altra corsa. Ore 21.00 si salpa da Porto Torres direzione Genova per poi raggiungere Milano nella giornata di domani. Dopo questa importante comunicazione, ti informo che ieri al Poetto si sono pestati. La gente scappava e un malvivente ha avvisato i compagni di rissa che stava arrivando la "giusta". Nonostante tutto, anche questi ragazzi hanno un loro codice d'onore e poi non dimentichiamoci che sono solo dei ragazzi. A chi non è mai capitato di uscire per divertirsi, per poi spaccarsi in testa delle bottiglie di Ichnusa? La giusta è arrivata e quei guasconi si sono dileguati.
Il Poetto era gremito di persone, auto e ancora persone che facevano la fila di fronte ai bagni "portatili". Poi mi dicono che non ci sono soldi! Ai miei tempi, si andava dietro le canne o in Riva (maiuscolo, perchè si sa, Gigi è sempre Gigi) al mare oppure di fronte al Lido (uno dei tanti, non importa). Il bagno portatile era solo un sogno. Cosa dire poi dei chioschi. Funziona così: un baretto ospita i musicisti di grido e tutti gli altri fanno la fame. Nel senso che si devono accontentare dei clienti che non voglio fare la fila nel baretto di grido.
Sono stato al Caffè dei Sospiri, dove c'è la Cagliari bene, seduta sulle amache o all'interno del gazebo. Si mangia e si beve in allegria, mentre il mare ti sorride. E ci si conosce tutti bene o male. Ai miei tempi, non c'erano questi divertimenti, pizza da Tandem e pedalare. Dove ti portava la notte. Oppure Marina Piccola, passeggiando e saltando sui muretti, bevendo un'Ichnusa in allegria, mentre il mare ti sorrideva.
Poi niente, volevo solo dire che sono stato bene e che, a poche ore dalla partenza, mi farei un'altra dormita per tenermi allenato. Ci si legge da Milano, o da qualsiasi altro posto. Meditate gente, meditate.
Il Poetto era gremito di persone, auto e ancora persone che facevano la fila di fronte ai bagni "portatili". Poi mi dicono che non ci sono soldi! Ai miei tempi, si andava dietro le canne o in Riva (maiuscolo, perchè si sa, Gigi è sempre Gigi) al mare oppure di fronte al Lido (uno dei tanti, non importa). Il bagno portatile era solo un sogno. Cosa dire poi dei chioschi. Funziona così: un baretto ospita i musicisti di grido e tutti gli altri fanno la fame. Nel senso che si devono accontentare dei clienti che non voglio fare la fila nel baretto di grido.
Sono stato al Caffè dei Sospiri, dove c'è la Cagliari bene, seduta sulle amache o all'interno del gazebo. Si mangia e si beve in allegria, mentre il mare ti sorride. E ci si conosce tutti bene o male. Ai miei tempi, non c'erano questi divertimenti, pizza da Tandem e pedalare. Dove ti portava la notte. Oppure Marina Piccola, passeggiando e saltando sui muretti, bevendo un'Ichnusa in allegria, mentre il mare ti sorrideva.
Poi niente, volevo solo dire che sono stato bene e che, a poche ore dalla partenza, mi farei un'altra dormita per tenermi allenato. Ci si legge da Milano, o da qualsiasi altro posto. Meditate gente, meditate.
25 agosto 2006
Comunicazione di servizio
Ho perso la mia SIM personale, quella che mi identificava dal lontano 2000. Quindi, la direzione si riserva il diritto di non rispondere a eventuali sms non letti. Inoltre, ho preso una decisione drastica. Da oggi in poi, sarò raggiungibile solo via email quindi, invito tutte le persone che mi conoscono a contattarmi per le loro comunicazioni all'indirizzo sardidentro (at) gmail.com (la chiocchiolina è stata sostituita per non foraggiare gli spammers).
Dato che tutti quelli che mi conoscono hanno l'indirizzo di questo blog (anche se lo visitano in pochi..), questo post ha lo stesso valore della Gazzetta Ufficiale (la mia).
Dato che tutti quelli che mi conoscono hanno l'indirizzo di questo blog (anche se lo visitano in pochi..), questo post ha lo stesso valore della Gazzetta Ufficiale (la mia).
15 agosto 2006
Cagliari: capitale "nel" Mediterraneo.
Così si legge sugli schermi presenti nel bellissimo quanto inutile aeroporto di Elmas. Il "del" al posto del "nel" sarebbe stato esagerato. Ecco la prima perla della nostra bellissima città turistica:
Luogo: Capitana, una famosa gelateria;
Quando: 13 agosto 2006.
Il fatto: volendo gustare un gigante "mangia e bevi" ho chiesto al cameriere di portarmi la famosa coppa. Lui, ingenuamente, mi dice che avrei dovuto aspettare perchè avevano solo UNA coppa di quelle dimensioni, indicandomi la stessa in un tavolo più in là. A quanto pare, le altre sono state tutte rubate.
Non finisce qui. Uno dei presenti ha osato chiedere dei tramezzini. Lo stesso cameriere (forse sotto influsso del siero della verità) gli ha risposto picche: i tramezzini sono riservati ai cantanti.
E dire che 3/4 anni fa bisognava fare la fila per entrare. Rabbrividiamo.
Luogo: Capitana, una famosa gelateria;
Quando: 13 agosto 2006.
Il fatto: volendo gustare un gigante "mangia e bevi" ho chiesto al cameriere di portarmi la famosa coppa. Lui, ingenuamente, mi dice che avrei dovuto aspettare perchè avevano solo UNA coppa di quelle dimensioni, indicandomi la stessa in un tavolo più in là. A quanto pare, le altre sono state tutte rubate.
Non finisce qui. Uno dei presenti ha osato chiedere dei tramezzini. Lo stesso cameriere (forse sotto influsso del siero della verità) gli ha risposto picche: i tramezzini sono riservati ai cantanti.
E dire che 3/4 anni fa bisognava fare la fila per entrare. Rabbrividiamo.
Il ragazzo della via Gluck
Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck, in una casa, fuori città, gente tranquilla, che lavorava.
Là dove c'era l'erba ora c'èuna città, e quella casa in mezzo al verde ormai,dove sarà?
Questo ragazzo della via Gluck, si divertiva a giocare con me, ma un giorno disse,vado in città, e lo diceva mentre piangeva, io gli domando amico, non sei contento? Vai finalmente a stare in città. Là troverai le cose che non hai avuto qui, potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile!
Mio caro amico, disse,qui sono nato, in questa strada ora lascio il mio cuore. Ma come fai a non capire, è una fortuna, per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati, mentre là in centro respiro il cemento. Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l'amico treno che fischia così,"wa wa"!
Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma non si scorda la sua prima casa, ora coi soldi lui può comperarla torna e non trova gli amici che aveva, solo case su case, catrame e cemento.
Là dove c'era l'erba ora c'èuna città, e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà.
Ehi, Ehi,
La la la... la la la la la...
Eh no, non so, non so perché, perché continuano a costruire, le case e non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba
Eh no, se andiamo avanti così, chissà come si farà, chissà...
Là dove c'era l'erba ora c'èuna città, e quella casa in mezzo al verde ormai,dove sarà?
Questo ragazzo della via Gluck, si divertiva a giocare con me, ma un giorno disse,vado in città, e lo diceva mentre piangeva, io gli domando amico, non sei contento? Vai finalmente a stare in città. Là troverai le cose che non hai avuto qui, potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortile!
Mio caro amico, disse,qui sono nato, in questa strada ora lascio il mio cuore. Ma come fai a non capire, è una fortuna, per voi che restate a piedi nudi a giocare nei prati, mentre là in centro respiro il cemento. Ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui e sentirò l'amico treno che fischia così,"wa wa"!
Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma non si scorda la sua prima casa, ora coi soldi lui può comperarla torna e non trova gli amici che aveva, solo case su case, catrame e cemento.
Là dove c'era l'erba ora c'èuna città, e quella casa in mezzo al verde ormai dove sarà.
Ehi, Ehi,
La la la... la la la la la...
Eh no, non so, non so perché, perché continuano a costruire, le case e non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba non lasciano l'erba
Eh no, se andiamo avanti così, chissà come si farà, chissà...
10 agosto 2006
Briatore vs Soru
Oggetto del contendere: la tassa sul lusso .
Briatore: noto manager della Renault F1. Ha iniziato vendendo assicurazioni porta a porta, per poi approdare alla corte dei Benetton (a pare le assicurazioni, anche io ;-) NDSamu). Si occupava della gestione del Team Benetton F1, col quale vinse anche grazie a Schumacher, allora odiato dai ferraristi ("meglio 1 Alesì oggi che 100 Schumacher domani") per le legnate rifilate nel biennio prima di passare in rosso. Esce dalla F1 per poi ritornare e vincere ancora.
Soru: crea Tiscali; ha il merito di aprire un mercato in mano ai soliti monopolisti eliminando il canone di connessione. Acquista società in giro per il mondo e Tiscali raggiunge in borsa una capitalizzazione maggiore della Fiat. Poi un lento declino con cessioni, etc. Arriva in politica accolto come un salvatore e viene eletto (onestamente la concorrenza non era il massimo). Sceglie una politica di rottura col passato, anche se...
Comunicazione:
Briatore voto 9. Ha pochi rivali; compra una pagina sui maggiori quotidiani nazionali e snocciola numeri, volumi e molto più.
Soru voto 2. Non è un comunicatore. Idolatrato dagli stenografi per le sue conferenze stampa (una parola al minuto), reagisce alle polemiche con:"Macché, diamine, etc".
Popolatità
Briatore: voto 8. Gode di una ribalta a livello internazionale, grazie al Suo lavoro. Divide le masse, ma l'importante e che se ne parli.
Soru: voto 6. I Sardi lo amano e lo odiano. Apprezzato dentro l'isola per il suo populismo, fonte di sberleffi nel "continente".
Dove ha sbagliato
Briatore: in Sardegna è percepito come il vip, l'invasore per antonomasia.
Soru: perchè sei entrato in politica?
Briatore: noto manager della Renault F1. Ha iniziato vendendo assicurazioni porta a porta, per poi approdare alla corte dei Benetton (a pare le assicurazioni, anche io ;-) NDSamu). Si occupava della gestione del Team Benetton F1, col quale vinse anche grazie a Schumacher, allora odiato dai ferraristi ("meglio 1 Alesì oggi che 100 Schumacher domani") per le legnate rifilate nel biennio prima di passare in rosso. Esce dalla F1 per poi ritornare e vincere ancora.
Soru: crea Tiscali; ha il merito di aprire un mercato in mano ai soliti monopolisti eliminando il canone di connessione. Acquista società in giro per il mondo e Tiscali raggiunge in borsa una capitalizzazione maggiore della Fiat. Poi un lento declino con cessioni, etc. Arriva in politica accolto come un salvatore e viene eletto (onestamente la concorrenza non era il massimo). Sceglie una politica di rottura col passato, anche se...
Comunicazione:
Briatore voto 9. Ha pochi rivali; compra una pagina sui maggiori quotidiani nazionali e snocciola numeri, volumi e molto più.
Soru voto 2. Non è un comunicatore. Idolatrato dagli stenografi per le sue conferenze stampa (una parola al minuto), reagisce alle polemiche con:"Macché, diamine, etc".
Popolatità
Briatore: voto 8. Gode di una ribalta a livello internazionale, grazie al Suo lavoro. Divide le masse, ma l'importante e che se ne parli.
Soru: voto 6. I Sardi lo amano e lo odiano. Apprezzato dentro l'isola per il suo populismo, fonte di sberleffi nel "continente".
Dove ha sbagliato
Briatore: in Sardegna è percepito come il vip, l'invasore per antonomasia.
Soru: perchè sei entrato in politica?
Sardi Vip: la replica di Soru
Direttamente dalla StampaWeb, eccol la replica di Soru . Partiamo dal colloquio con la barista, non esaltata dal risultato economico dell'estate in corso:
«Diamine, ci sarà anche in questa comunità - le ha detto Soru - la capacità di intraprendere iniziative, attirare investimenti, produrre magari anche più ricchezza di quella che può dare una Marina straniera?».
Benvenuto in Sardegna! Sior presidente, di cosa si stupisce? Sulla polemica con Briatore:
"Le tasse servono per finanziare lo sviluppo sostenibile di questa terra [...]"
No, no e ancora no. Lo sviluppo della Sardegna passa dalla creazione di un forte comparto imprenditoriale. Siamo sicuri che i soldi delle tasse non vengano sprecati? Io ho qualche dubbio...
"Cosa ne resterebbe dopo vent'anni, quando non ci sarà più un metro libero per costruire, o un lembo di mare dove attraccare? Qualcuno, pochi, che si sono arricchiti; e tutti gli altri fermi a guardare".
Il decreto salvacoste è in linea con questa finalità e vale per tutti Sardi e non. Perchè non hai (ti do del tu, è più facile) utilizzato lo stesso metro per tassare i ricchi a prescindere dal luogo di residenza? La seconda parte della frase è vera OGGI, non fra 20 anni. Ci sono Sardi di serie A e di serie B, è inutile negarlo.
Detto questo, bella figura ci stai facendo fare qui in continente. Ho letto che qualcuno ti vuole come prossimo sindaco di Milano. Metterai una tassa sui non lombardi? Dimmelo prima che mi organizzo...
«Diamine, ci sarà anche in questa comunità - le ha detto Soru - la capacità di intraprendere iniziative, attirare investimenti, produrre magari anche più ricchezza di quella che può dare una Marina straniera?».
Benvenuto in Sardegna! Sior presidente, di cosa si stupisce? Sulla polemica con Briatore:
"Le tasse servono per finanziare lo sviluppo sostenibile di questa terra [...]"
No, no e ancora no. Lo sviluppo della Sardegna passa dalla creazione di un forte comparto imprenditoriale. Siamo sicuri che i soldi delle tasse non vengano sprecati? Io ho qualche dubbio...
"Cosa ne resterebbe dopo vent'anni, quando non ci sarà più un metro libero per costruire, o un lembo di mare dove attraccare? Qualcuno, pochi, che si sono arricchiti; e tutti gli altri fermi a guardare".
Il decreto salvacoste è in linea con questa finalità e vale per tutti Sardi e non. Perchè non hai (ti do del tu, è più facile) utilizzato lo stesso metro per tassare i ricchi a prescindere dal luogo di residenza? La seconda parte della frase è vera OGGI, non fra 20 anni. Ci sono Sardi di serie A e di serie B, è inutile negarlo.
Detto questo, bella figura ci stai facendo fare qui in continente. Ho letto che qualcuno ti vuole come prossimo sindaco di Milano. Metterai una tassa sui non lombardi? Dimmelo prima che mi organizzo...
09 agosto 2006
Sardi Vip
Ognuno crea sviluppo in Sardegna come crede. Chi con la tassa sul lusso, chi portando Lele Mora & Co. Ovviamente, Briatore non si accorgerà dei 15.000 € che escono dalle sue tasche. La rappresaglia mediatica scatenata avrà comunque effetti sull'immagine dell'isola.
"Come non capire che il turismo di lusso Costa Smeralda e' la porta d'accesso a tutta l'isola [..]" Su questo ho qualche dubbio, i turisti conoscono poche cose della vera Sardegna. Cmq, sono d'accordo che:
"La tassa sul lusso portera' sviluppo e ricchezza... a Francia, Grecia, Spagna, Croazia... certo non alla Sardegna".
Siamo sicuri che i soldi che finiranno in mano pubblica saranno gestiti a dovere per lo sviluppo dell'isola?
"Come non capire che il turismo di lusso Costa Smeralda e' la porta d'accesso a tutta l'isola [..]" Su questo ho qualche dubbio, i turisti conoscono poche cose della vera Sardegna. Cmq, sono d'accordo che:
"La tassa sul lusso portera' sviluppo e ricchezza... a Francia, Grecia, Spagna, Croazia... certo non alla Sardegna".
Siamo sicuri che i soldi che finiranno in mano pubblica saranno gestiti a dovere per lo sviluppo dell'isola?
07 agosto 2006
[Era] Sardegna fatti bella - [Ora] Sardegna svegliati!
Sul numero di Agosto-Settembre di Vision, leggo un articolo molto interessante sullo sviluppo dell'industria tecnologica israeliana. L'articolo contiene alcuni estratti dell'intervista a Gil Shwed, CEO di Check Point, azienda di 1400 dipendenti operante nel settore della sicurezza informatica. Alcune dichiarazioni, sono senz'altro degne di nota. A proposito dello sviluppo in oggetto:
"Un ruolo importantissimo è stato quello giocato dalle dimensioni contenute del mercato interno. Se in molte altre circostanze, questo fattore è stato un serio deterrente, nel caso israeliano ha contribuito, paradossalmente a creare un abito mentale che, quando indossato nella giusta maniera, ha spinto gli imprenditori locali a pensare in grande, rivolgendo l'attenzione verso l'estero. Questo stato di cose ha di fatto spinto molte start-up a comportarsi come una sorta di "mini imprese multinazionali" con ambizioni globali anziché circoscritte al territorio di appartenenza."
Ricorda qualcosa? Un'isola. L'abito mentale è quello che fa la differenza. Si possono trovare scuse di ogni tipo, si può accusare l'inerzia del sistema, ma spesso si dimentica che, anche se piccole pedine, ne facciamo parte anche noi. E' un'idea che sostengo da tempo: se la Sardegna vuole prosperare, deve puntare lontano, iniziando a guardare il mondo. La Sardegna è prima di tutto un'isola mentale.
Ancora, Shwed, parlando della propria realtà:
"A muovere i nostri passi, è la voglia di raggiungere il successo in sé, più che i suoi frutti. E replicarlo il maggior numero di volte possibile."
Ovviamente, tutte le aziende devono badare al portafoglio. Ma qui si parla d'altro: si torna al concetto di "abito mentale" come un'attitudine vincente, che ti differenzia dal resto. Non solo il profitto immediato (tassa sul lusso, eh?) ma la convinzione che il successo misurato da più parametri porti come conseguenza tutto il resto.
Le risorse umane:
"Quando un produttore hi-tech si mette alla ricerca di personale altamente specializzato su cui investire, oggi guarda a Tel Aviv allo stesso modo in cui guarda a Bangalore."
Qualche mese fa, l'a.d. di una grossa società di comunicazione, quando ha notato il mio accento, mi disse di essere rimasto favorevolmente impresso dalla preparazione di un gruppo di programmatori Sardi con cui aveva avuto modo di collaborare. Questo conferma che il potenziale delle menti Sarde è sotto utilizzato e, in parte, è colpa nostra. Ci fanno credere che il pezzo di pane che ci viene dato per un lavoro nell'isola sia quanto di più possiamo aspirare.
L'esempio citato dimostra come anche in condizioni avverse sia possibile "fare la differenza", passare da una situazione in cui si sopravvive ad un'altra in cui si ha succcesso. Basta cambiarsi d'abito.
"Un ruolo importantissimo è stato quello giocato dalle dimensioni contenute del mercato interno. Se in molte altre circostanze, questo fattore è stato un serio deterrente, nel caso israeliano ha contribuito, paradossalmente a creare un abito mentale che, quando indossato nella giusta maniera, ha spinto gli imprenditori locali a pensare in grande, rivolgendo l'attenzione verso l'estero. Questo stato di cose ha di fatto spinto molte start-up a comportarsi come una sorta di "mini imprese multinazionali" con ambizioni globali anziché circoscritte al territorio di appartenenza."
Ricorda qualcosa? Un'isola. L'abito mentale è quello che fa la differenza. Si possono trovare scuse di ogni tipo, si può accusare l'inerzia del sistema, ma spesso si dimentica che, anche se piccole pedine, ne facciamo parte anche noi. E' un'idea che sostengo da tempo: se la Sardegna vuole prosperare, deve puntare lontano, iniziando a guardare il mondo. La Sardegna è prima di tutto un'isola mentale.
Ancora, Shwed, parlando della propria realtà:
"A muovere i nostri passi, è la voglia di raggiungere il successo in sé, più che i suoi frutti. E replicarlo il maggior numero di volte possibile."
Ovviamente, tutte le aziende devono badare al portafoglio. Ma qui si parla d'altro: si torna al concetto di "abito mentale" come un'attitudine vincente, che ti differenzia dal resto. Non solo il profitto immediato (tassa sul lusso, eh?) ma la convinzione che il successo misurato da più parametri porti come conseguenza tutto il resto.
Le risorse umane:
"Quando un produttore hi-tech si mette alla ricerca di personale altamente specializzato su cui investire, oggi guarda a Tel Aviv allo stesso modo in cui guarda a Bangalore."
Qualche mese fa, l'a.d. di una grossa società di comunicazione, quando ha notato il mio accento, mi disse di essere rimasto favorevolmente impresso dalla preparazione di un gruppo di programmatori Sardi con cui aveva avuto modo di collaborare. Questo conferma che il potenziale delle menti Sarde è sotto utilizzato e, in parte, è colpa nostra. Ci fanno credere che il pezzo di pane che ci viene dato per un lavoro nell'isola sia quanto di più possiamo aspirare.
L'esempio citato dimostra come anche in condizioni avverse sia possibile "fare la differenza", passare da una situazione in cui si sopravvive ad un'altra in cui si ha succcesso. Basta cambiarsi d'abito.
Tirrenia: se la conosci la eviti
Il monopolio fa male: soprattutto a chi lo perde. Negli anni passati, la compagnia napoletana (credo) ha dettato legge per quanto riguarda i collegamenti da e per la Sardegna. Chi mi conosce lo sa: considero il monopolio come una piaga economica. Tirrenia, forse a causa del gran numero di turisti che scelgono la Sardegna come meta delle proprie vacanze, approfitta della domanda rigida per imporre il suo basso livello di servizio. Caso concreto: arrivo al porto di Genova direzione Olbia alle 18 circa di sabato scorso. L'ibarco è previsto circa 1 ora e 30 prima della partenza (ore 21.00).
Inprossimità del traghetto, segnalato con un cartello "Tangeri" (giusto perchè l'incertezza regni sovrana), gli inservienti mi comunicano che c'è stato un cambio di programma e l'imbarco sarebbe stato immediato, con partenza alle 19.00 o imbarco sulla successiva nave alle 23.00. Niente male. La mia poltrona di prima classe? Saltata: ho diritto al posto ma, essendo i due traghetti differenti, i numeri non corrispondono. Quando a bordo faccio notare la cosa ad un addetto, lui mi risponde:"E io che colpa ne ho?". Questo a testimonianza della scarsa professionalità del personale di bordo, che in una situazione d'emergenza non sa cosa rispondere. Il traghetto è vecchio e già penso che dovrò difendere la mia poltrona PAGATA con le unghie. Nota di colore: alle 22 circa lo speaker annuncia che il panettiere di bordo ha appena sfornato la pizza calda. Avete un "panettiere" a bordo? Infatti il pane dei panini alla mortazza era caldo, croccante come appena sfornato e, i passeggeri, avevano tutti l'anello al naso. Complimenti.
L'arrivo a Olbia è previsto per le 7.30 del mattino. Dopo aver dormito solo 2 ore in posizioni assurde, in una poltrona del secolo scorso (meglio le sedie da giardino), mi sveglio alle 5 del mattino e vado sul ponte per capire dove siamo. La Corsica alla mia destra: qualcosa mi dice che non arriveremo in orario. Aspetto, all'esterno (dove la temperatura era meno siberiana rispetto all'interno della nave) per circa 1 ora e 30, quando mi reco alla caffetteria per fare colazione. Una fila lunghissima di persone attendono il caffè, preparato con una lentezza sconvolgente. Sono stanco, ho sonno e sono qui che attendo questi falsi cortesi per un cappuccino che sa di meglio non dire cosa. Complimenti.
Ora 7.30: lo speaker annuncia che la nave arriverà alle 9.00. 1 h e 3o di ritardo e io ho fretta; immagino che a nessuno faccia piacere stare su un "bottolo" per così tanto tempo. Siamo in prossimità del porto di Olbia, un traghetto della Sardinia Ferries ci raggiunge e supera. A sinistra una nave ultimo modello della "Moby", ci supera quasi ridacchiando. Non capisco: perchè siamo così lenti? A quanto pare, un guasto ci impedisce di andare più veloce. Complimenti.
Arrivo ore 9.30. 14 ore di viaggio sopra una carcassa e la speranza che dopo il ritorno già prenotato, non salirò più su una Tirrenia.
Inprossimità del traghetto, segnalato con un cartello "Tangeri" (giusto perchè l'incertezza regni sovrana), gli inservienti mi comunicano che c'è stato un cambio di programma e l'imbarco sarebbe stato immediato, con partenza alle 19.00 o imbarco sulla successiva nave alle 23.00. Niente male. La mia poltrona di prima classe? Saltata: ho diritto al posto ma, essendo i due traghetti differenti, i numeri non corrispondono. Quando a bordo faccio notare la cosa ad un addetto, lui mi risponde:"E io che colpa ne ho?". Questo a testimonianza della scarsa professionalità del personale di bordo, che in una situazione d'emergenza non sa cosa rispondere. Il traghetto è vecchio e già penso che dovrò difendere la mia poltrona PAGATA con le unghie. Nota di colore: alle 22 circa lo speaker annuncia che il panettiere di bordo ha appena sfornato la pizza calda. Avete un "panettiere" a bordo? Infatti il pane dei panini alla mortazza era caldo, croccante come appena sfornato e, i passeggeri, avevano tutti l'anello al naso. Complimenti.
L'arrivo a Olbia è previsto per le 7.30 del mattino. Dopo aver dormito solo 2 ore in posizioni assurde, in una poltrona del secolo scorso (meglio le sedie da giardino), mi sveglio alle 5 del mattino e vado sul ponte per capire dove siamo. La Corsica alla mia destra: qualcosa mi dice che non arriveremo in orario. Aspetto, all'esterno (dove la temperatura era meno siberiana rispetto all'interno della nave) per circa 1 ora e 30, quando mi reco alla caffetteria per fare colazione. Una fila lunghissima di persone attendono il caffè, preparato con una lentezza sconvolgente. Sono stanco, ho sonno e sono qui che attendo questi falsi cortesi per un cappuccino che sa di meglio non dire cosa. Complimenti.
Ora 7.30: lo speaker annuncia che la nave arriverà alle 9.00. 1 h e 3o di ritardo e io ho fretta; immagino che a nessuno faccia piacere stare su un "bottolo" per così tanto tempo. Siamo in prossimità del porto di Olbia, un traghetto della Sardinia Ferries ci raggiunge e supera. A sinistra una nave ultimo modello della "Moby", ci supera quasi ridacchiando. Non capisco: perchè siamo così lenti? A quanto pare, un guasto ci impedisce di andare più veloce. Complimenti.
Arrivo ore 9.30. 14 ore di viaggio sopra una carcassa e la speranza che dopo il ritorno già prenotato, non salirò più su una Tirrenia.
04 agosto 2006
Sardi Dentro: Riassunto delle puntate precedenti
Arriva direttamente dal nostro potentissimo strumento di analisi, il riassunto delle parole chiave con cui i navigatori ci hanno trovato:
sardi dentro
pino e gli anticorpi
ristoranti sardi londra
maglietta i tressardi
la vetrina dell'auto rosy
sardi colorado caffè
milano cinesi
video sardi
pino la lavatrice e gli anticorpi
tassa sul lusso
giuve in b
video pino e gli anticorpi
italia canlia 1
rosy e la vetrina dell'auto
auto rosy
balletti sardi
negozi sardi roma
quando arrivano i tram a cagliari
casteddu calcio
sardegna fatti bella
tassa di lusso soru blog
corte del sole sestu
prodotti sardi torino
video pino & gli anticorpi
battute di pino e gli anticorpi
quanto dura il maestrale
prodotti sardi milano
casteddu blog
Detto questo, mi pare evidente stia succedendo qualcosa di curioso, che per il momento lascio ai posteri.
sardi dentro
pino e gli anticorpi
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Detto questo, mi pare evidente stia succedendo qualcosa di curioso, che per il momento lascio ai posteri.